Motorpsycho @ Circolo Degli Artisti [Roma, 06/05/2013]

DownloadedFileAttitudine e Visual: L’eclettica fusione di generi dei norvegesi Motorpsycho sbarca al Circolo Degli Artisti in tutto il suo monumentale e vorticoso splendore. Quasi due ore e quaranta di concerto in balia di virtuosismi tecnici, arrangiamenti impeccabili, meticolosità fredda e tipicamente nordica nell’esecuzione dei brani, drumming inafferrabile, riff inflessibili, voce urlata, ruvida, stridula e intensa, distorsioni e rarefazioni ritmiche avvolgenti. È dunque la visionarietà, che danza tra allucinazioni abrasive e quiete contemplativa, caos sonoro e delicatezze ritmiche, l’immagine più esaustiva e fedele da associare a questo concerto pregno di musica energica, profonda e sapientemente suonata dall’inizio alla fine. Sul palco questa volta sono in quattro. Bent Sæther, Hans Magnus “Snah” Ryan e Kenneth Kapstad, sono infatti in compagna del chitarrista svedese Reine Fiske, presente anche nel loro ultimo lavoro Still Life With Eggplant. Tra luci con intervalli abbaglianti come meduse fluorescenti, sonorità dense e coinvolgenti, dolcezza e irruenza, melodie dalle sfumature idilliache e rumorismi acidi anni Novanta, la band regge il palco con innata classe e naturalezza e con una incontenibile voglia di suonare, mentre il pubblico in visibilio si gode l’estasi e la pienezza del live.

Audio: Un muro sonoro potente che forse a tratti copre un po’ la parte vocale, ma che riesce a esplodere quando serve e a ritrarsi al momento giusto durante tutta l’immensa durata del concerto.

Attitudine e Visual: L’eclettica fusione di generi dei norvegesi Motorpsycho sbarca al Circolo Degli Artisti in tutto il suo monumentale e vorticoso splendore. Quasi due ore e quaranta di concerto in balia di virtuosismi tecnici, arrangiamenti impeccabili, meticolosità fredda e tipicamente nordica nell’esecuzione dei brani, drumming inafferrabile, riff inflessibili, voce urlata, ruvida, stridula e intensa, distorsioni e rarefazioni ritmiche avvolgenti. È dunque la visionarietà, che danza tra allucinazioni abrasive e quiete contemplativa, caos sonoro e delicatezze ritmiche, l’immagine più esaustiva e fedele da associare a questo concerto pregno di musica energica, profonda e sapientemente suonata dall’inizio alla fine. Sul palco questa volta sono in quattro. Bent Sæther, Hans Magnus “Snah” Ryan e Kenneth Kapstad, sono infatti in compagna del chitarrista svedese Reine Fiske, presente anche nel loro ultimo lavoro Still Life With Eggplant. Tra luci con intervalli abbaglianti come meduse fluorescenti, sonorità dense e coinvolgenti, dolcezza e irruenza, melodie dalle sfumature idilliache e rumorismi acidi anni Novanta, la band regge il palco con innata classe e naturalezza e con una incontenibile voglia di suonare, mentre il pubblico in visibilio si gode l’estasi e la pienezza del live.

Audio: Un muro sonoro potente che forse a tratti copre un po’ la parte vocale, ma che riesce a esplodere quando serve e a ritrarsi al momento giusto durante tutta l’immensa durata del concerto.

Momento migliore: Difficilissimo trovare un momento migliore all’interno di un live interamente bello, lungo, inteso e  simile a un’unica e interminabile cavalcata sonora. Ascoltare poi track by track Blissard dal vivo e non semplicemente su cd fa il suo effetto, emozionante e indescrivibile.

Pubblico: Una marea umana di persone, un pubblico davvero eterogeneo che segue il live con enfasi trascendente tra mani alzate, danze, stupore, acclamazioni e cori.

Locura: Nessun episodio rilevante di locura, se non legato alle esplosioni di calore e al desiderio di musica dei presenti.

Conclusioni: Con insindacabile bravura e rara perizia tecnica i Motorpsycho, vichinghi poliedrici e potenti, sperimentatori epici e lirici, costruiscono un live che si fa rituale collettivo intenso, immaginazione coinvolgente, incantesimo catartico e seducente per tutti i presenti.

(pubblicato su www.rocklab.it)

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