Efterklang @ Circolo Degli Artisti [Roma, 05/05/2013]

imagesAttitudine e Visual: Si posa su dinamiche raffinate, tanto compositive quanto formali e di look, questo live degli Efterklang al Circolo Degli Artisti, che nella giusta contrapposizione di voci e suono sprigiona un interessante innesto di elettronica e dream pop. C’è infatti una certa eleganza signorile nei suoni,  nelle movenze del gruppo, nel cantato del frontman Casper Clausen e nella voce lirica, forse a volte un po’ fuori dal mood originario della band, di Katinka Fogh Vindelev, sommersi dalle bianche luci e dalle ombre del palco. Il live, anticipato dalla proiezione di The Ghost of Piramida, un denso racconto in immagini del viaggio a Piramida intrapreso dalla band e diretto da Andreas Koefoed, si muove così lungo traiettorie intense e coinvolgenti, su delicatezze sonore e simpatiche interazioni di Clausen con il pubblico, come nel caso di una scatola colma di gadget di vario genere raccolti durante il precedente concerto a Istanbul e consegnata ai presenti invogliandoli a svuotarne il contenuto e invitandoli a riempire lo scatolone di nuovi oggetti da regalare al pubblico del prossimo live, in una sorta di scambio potenziale di esistenze e di virtuale condivisione tra i fan stessi della band.

Audio: Un audio che riesce bene a modellare voci e strumenti e ad amalgamare la miscela di suoni proposta dal gruppo.

Setlist: Il live, che a tratti si veste quasi di un nuovo sound rispetto alla strutturazione dei brani in studio, è dedicato solo in parte all’esecuzione dei pezzi tratti da Piramida, a partire daHollow Mountain per passare aThe Ghost, Dreams Today eSedna. Viene infatti proposta sul palco Frida Found A Friend (da Parades, 2003)e alcuni brani, tra i più incisivi di tutto il concerto, tratti da Magic Chairs, come I Was Playng Drums, Harmonics, una originale e affascinate versione di Alikedurante il bis e Modern Drift.

Momento Migliore: Personalmente ed emotivamente, i pezzi che rendono meglio nella dimensione live, così come in studio, sono sicuramente quelli di Magic Chairs con la dolcezza elegiaca di I Was Playng Drums, gli stacchi spiazzanti di batteria di Harmonics e la festa di colori di Modern Drift.

Pubblico: Grande affluenza di pubblico che acclama a gran voce il gruppo battendo le mani tanto da sorprendere piacevolmente e far emozionare l’intera band.

Locura: Sicuramente la simpatica idea della scatola, “scrigno dei segreti” pieno di mille oggetti che non ti aspetti, biancheria intima compresa.

Conclusioni: Un concerto piacevole, personale e stimolante, durante il quale la complicità tra pubblico e band diviene fondante e centro nevralgico dell’intera esecuzione. Il punto di forza di un live degli Efterklang risiede in definitiva nelle emozioni calde e gelidamente penetranti che riesce a trasmettere e nella condivisione del luogo “sacro” del concerto stesso con i presenti. Suoni e parole si fondono così nella magia di una fotografia nordica, nella percezione dell’arcobaleno sonoro e multicolore tipico della band.

(pubblicato su www.rocklab.it)

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