Pond – Stung!

“It’s a constant picnic, an endless summer”

Nell’ “estate infinita” dei Pond, “Stung!”, arriva con tutta la sua gioiosa forza sperimentale. La decima creatura della band australiana, che negli anni ha fatto del potere collettivo di fare musica il suo vessillo, mescolandosi spesso con i membri dei Tame Impala, si allontana dalla brevità dei precedenti lavori affidandosi alla forza caleidoscopica di un doppio LP. 

Il viaggio di questo disco è un itinerario eclettico di suoni, un arcobaleno colorato dal groove, dove l’iride della neo-psichedelia si sposa con le fluttuazioni funky, col rumore hard rock e con un’attitudine glam dall’animo space rock, senza disdegnare accenni di synth dissolti nella vaporwave. 

C’è poi la visione surreale e riflessiva dei testi di Nick Allbrook, la sua follia sopra le righe che traspare anche quando si tratta di cantare di delusioni e illusioni amorose, di crisi climatiche, come una nuvola passeggera scansata dal sole delle parole e delle note. 

“Constant Picnic” apre il disco con le sue delicatezze eteree, seguita dalla vivacità beffarda di “(I’m) Stung”. Arrivano poi le visioni narcotiche di “Neon River”, il funky di “So Lo” e l’epicità di “Black Lung”. L’interludio “Elf Bar Blues” fa da apripista alla lunga cavalcata cinematografica di “Edge of The World Part III”. “Boy’s Don’t Crash” apre le porte del tempo catapultando l’ascoltatore nei Seventies. Chiude il disco la maestosa ballad “Fell From Grace With The Sea” con una imponente coda sonora distorta.

Stung! è un disco intenso, elaborato e follemente ricco di sfumature sonore. Ha l’euforia della stagione calda, un po’ malinconica e un po’ ridente. Da ascoltare surfando sulle dune di pensieri, contemplando le lacrime tra le stelle e meravigliandosi della luce nel vasto mare del suono.

(pubblicato su www.xtm.it)

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